Basilica > Interno > Crociera destra
Alla parete (lato destro): Incoronazione della Vergine di Giambattista Cima da Conegliano (alcuni lo attribuiscono al suo discepolo Giovanni da Udine). In alto, monumento a Nicola Orsini, conte di Pitigliano († 1509), difensore di Padova contro la lega di Cambrai. Le due Virtù sono di Tullio Lombardo. La statua equestre, in legno dorato, è di ignoto.
Nella parete di fondo della crociera, grandioso finestrone gotico, con splendida vetrata a colori. È forse l’opera più insigne uscita dalle fornaci di Murano, compiuta quasi certamente dal grande maestro vetraio Gian Antonio Licinoda Lodi, su cartoni attribuiti a Bartolomeo Vivarini per S. Paolo e per la parte più alta, a Cima da Coneglianoquelli per la Madonna, S. Giovanni Battista e S. Pietro, e a Girolamo Mocetto quelli per la parte inferiore.
Dall’alto in basso, sei ordini sopra a cui culmina l’Eterno benedicente; e da sinistra a destra, nel primo ordine: ai lati l’Annunciazione, in mezzo Davide e Isaia. Nel secondo ordine: S. Paolo, la Madonna col Bambino, S. Giovanni Battista e S. Pietro. Nel terzo ordine, nei tondi quadrilobati: i quattro evangelisti con i rispettivi simboli: Aquila (Giovanni), Leone (Marco), Bue (Luca), Angelo (Matteo). Nel quarto ordine, i quattro Padri della Chiesa: Ambrogio,Gregorio, Girolamo e Agostino. Nel quinto ordine, a mezzo busto, i santi domenicani: Vincenzo Ferreri, Domenico,Pietro martire e Tommaso d’Aquino. Nel sesto ordine, a figura intera, quattro santi guerrieri: Teodoro (con firma Mocetto), Giovanni e Paolo, Giorgio.
Sotto la vetrata vi è il monumento a Dionigi Naldi da Brisighella († 1510), condottiero della fanteria veneziana contro gli alleati di Cambrai. La statua è opera di Lorenzo Bregno. Ai lati, due altari rinascimentali; in quello di destra S. Antonino Pierozzi, pala eseguita da Lorenzo Lotto, su commissione dei frati, nel 1542. Nell’altro altare,Cristo tra i santi Pietro e Andrea, opera di Rocco Marconi, discepolo di Giovanni Bellini. Al centro, sotto il finestrone, sedia del Doge (fine XVIII secolo).