Frati > Ordine domenicano > L’ordine dei Predicatori
L’Ordine dei Predicatori – forse meglio conosciuti come Domenicani- è composto da Frati, Monache, Suore, Laici e consacrati nel mondo. Apparentemente nulla sembra più diversificato. In realtà i cinque rami, le cinque componenti, sono l’uno complementare all’altro e hanno tra loro un legame così profondo da diventare comunione e famiglia: la famiglia domenicana. Tutti condividono uno spirito che è l’amore della Verità e della libertà; una vocazione che è l’annuncio del Vangelo; una sorgente che è san Domenico e i suoi primi frati, una passione che è Gesù Cristo e i fratelli, al quale e ai quali essi hanno consegnato la vita; un impegno che è la preghiera vera e profonda che si fa comunione con Dio per servire i fratelli.
I Frati
Chi dice frate predicatore dice predicazione, una denominazione sempre attuale, appositamente scelta e voluta dal Papa Onorio III che evidenzia l’ideale posto da san Domenico all’origine alla sua fondazione. «… Noi abbiamo per missione propria l’ufficio profetico di annunciare il Vangelo di Gesù Cristo, con la parola e con l’esempio, tenendo sempre presente la situazione delle persone, dei tempi, dei luoghi. Il fine della nostra missione è di far sorgere la fede o di permetterle di penetrare più profondamente la vita degli uomini, in vista dell’edificazione del Corpo di Cristo che i sacramenti della fede condurranno alla perfezione» (LCO 1, V). La Regola di sant’Agostino e le Costituzioni dell’Ordine dei Frati Predicatori danno corpo all’idea di Domenico, la propongono e la programmano, anche nei minimi particolari. Tuttavia ogni norma è sempre fatta per il frate e non il frate per la norma. Questo rispetto per le persone era già presente nella primitiva legislazione monastica e, nella tradizione dei monasteri, era previsto l’uso occasionale della dispensa. Il principio della dispensa è accolto anche da san Domenico, ma è completamento di un altro tipo. Nella legislazione di un Ordine istituito per la predicazione e la salute delle anime dove lo studio ha come fine di rendere capaci di “essere utili alle anime dei fratelli”, la dispensa diventa parte integrante della stessa legge: la responsabilità di un superiore di fronte alla missione dell’Ordine diventa più importante che la stessa legislazione. Anche la formula domenicana di professione esprime, a sua volta, una vivace originalità: non si promette di osservare una regola, ma di obbedire al Maestro Generale, secondo la Regola di san’Agostino e le Costituzioni dell’Ordine. La Regola dei Frati Predicatori non è in definitiva che una convenzione collettiva, per realizzare, per quanto è possibile a creature umane, l’armonia e l’equilibrio di persone sempre in tensione tra le esigenze dell’ideale e le situazioni concrete. Per realizzare questo ideale san Domenico ha indicato quattro punti cardinali:
- La Vita Comune
- I consigli evangelici
- La preghiera
- Lo studio
Questi elementi rendono la vita del frate predicatore essenzialmente apostolica, senza distacco tra i mezzi e il fine.
Vita Comune
Il frate domenicano vive in un convento che è luogo di comunità (tutta da inventare) perché la comunione non è mai una realtà già fatta, ma da costruire ogni giorno. I frati vivono insieme cercando di accordarsi vicendevolmente per costruire giorno dopo giorno una delicata e preziosa “unanimità” che possa assicurare la vita di comunione con i suoi impegni, i suoi ritmi, i suoi gesti. Ciascuno è responsabile di tutto: dal clima spirituale alla pulizia dei locali, all’accoglienza degli ospiti, all’impegno di silenzio, studio, preghiera, ascolto, servizio, e tutto questo con o senza cariche specifiche o ruoli prestabiliti. Il superiore dei Conventi domenicani ha come compito prioritario quello di favorire le iniziative per suscitare la vitalità conventuale e apostolica dei frati.
Consigli evangelici
Un modo tutto particolare di realizzare nella propria vita la fedeltà all’unico grande comandamento dell’amore è quello di legarsi per obbedienza ad un superiore e vivere poveri e casti come Cristo. E’ un invito che il Salvatore fa a coloro che Lui sceglie, ch emette da parte per Sé, e che può essere accolto solo da chi è veramente libero e intende restare tale, o meglio desidera crescere in questa libertà.
Obbedienza
Il fondamento della professione domenicana è l’obbedienza: «una sola promessa è espressa nella nostra professione, cioè quella d’obbedienza al Maestro dell’Ordine e ai suoi successori, secondo le leggi dei Frati Predicatori: così l’unità dell’Ordine e della professione è assicurata, perché si dipende dall’unico superiore, al quale tutti si impegnano di obbedire» (LCO 17, II). Il voto di obbedienza va ben oltre il comune e scontato concetto della disponibilità della persona: il frate si impegna all’ascolto continuo delle provocazioni del mondo in cui vive e contemporaneamente delle necessità dei suoi fratelli.